unknwon

Unknown19792009

I Joy Division pubblicarono Unknown Pleasures nel 1979. La loro musica respinge o cattura: istintivamente. Chi ascolta è intrappolato in visioni disperate capaci di annullare le difese immunitarie. La copertina dell’album raffigura la prima sequenza di misurazioni della luce prodotta dalla pulsar CP1919.

Convinto che la forza disarmante del dramma esistenziale di Ian Curtis continui a irradiare energia in un’inesauribile tensione espansiva ed esplosiva, l’idea è quella di riproporre la tensione nevrotica presente in quei suoni, dandogli forma e materia, trasmutandola in oggetto.

Ob-iectum, «ciò-che-è-posto-innanzi», è contrapposizione dei suoni sordi, lenti, bassi della voce e della batteria con quelli delle tastiere, che sparano fasci di luce tagliente e lancinante. Da qui la necessità di utilizzare due materiali con caratteristiche opposte. La cera opaca, cupa; il vetro trasparente, lucente. La prima, fusione di mozziconi di candele colorati con pigmento nero, è desolata. Il secondo, recuperato da altre cose, è pericoloso. La paraffina mi ha permesso di fondere, come due accordi, i due elementi. I vetri spezzati emergono dal nero, dando l’impressione di proseguire al di sotto della superficie e di essere inghiottiti dal nero stesso.

Mi piace pensare che, come i brani dei Joy Division sono fustigate della vita che lasciano piaghe aperte, così chi si ferma a guardare i vetri rotti rimanga "segnato" e rifletta sulle proprie ferite. Vorrei che la coscienza di chi ascolta o vede Unknown19792009 fosse scossa come l’infrangersi dei cristalli.

Nelle lacerazioni della materia in tensione (qui sinonimo di mal di vivere portato alle estreme conseguenze, di patologia) non si perde coscienza; anzi la coscienza si fa sempre più lucida con l’acuirsi dello spasimo. Dolorosa consapevolezza dell’oscillare tra la luce e il buio, litania del tutto o del nulla.

anno: 2009

tecnica: paraffina - vetro